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Cosa sappiamo noi di questa moltitudine colorata e operosa che incontriamo nelle strade delle nostre città, persone che hanno lasciato la loro terra, i loro cari e spesso la loro famiglia, e sono qui a lavorare per noi, badare ai nostri anziani, accompagnare a scuola i nostri bambini, pulire le nostre case, affollare le fabbriche?
E questo è l’aspetto che possiamo definire umano e civile di questo fenomeno, ma se ci spingiamo sulle spiagge delle nostre isole, se ci inoltriamo nei campi coltivati del sud, ci accorgiamo dell’aspetto incivile e barbaro dei respingimenti e dello sfruttamento del lavoro. Tuttavia c’è sempre qualcuno che ci vuole convincere che questa è un’invasione, che portano via il lavoro a noi italiani, che delinquono. Eppure l’Italia trae perfino benefici dalla presenza di nuove masse di lavoratori, consumatori e contribuenti, senza contare le opportunità di arricchimento culturale.
Cerchiamo di capire la realtà di questo fenomeno, non accontentiamoci di ciò che dicono i media, andiamo alle fonti, cioè all’informazione fornita da chi il fenomeno immigrazione lo studia con onestà e cerca di farlo conoscere anche a quelli che si sentono “invasi”.
E cerchiamo anche di capire come aiutare a rendere la società più accogliente, più giusta e, dunque più pacifica.
Proponiamo un percorso di approfondimento in
...6 tappe + 1 gioco...
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Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri. (Don Lorenzo Milani)